Era dal 2012 che Kabila non teneva una conferenza stampa pubblica. Il 26 gennaio scorso si è presentato davanti alle telecamere, dichiarando che le elezioni nella Repubblica Democratica del Congo si faranno, sebbene siano già state rimandate due volte.
Kabila ha anche sostenuto che la polizia non ha mai usato la forza contro i manifestanti, che in queste settimane hanno chiesto più volte le sue dimissioni.
Intanto, la vita in Congo, e nella capitale in particolare, continua, segnata dall’annoso complesso rapporto con le multinazionali straniere, affamate delle ricchezze minerarie del paese.
Una multinazionale cinese ha da tempo ottenuto i diritti di estrazione di alcuni minerali a prezzi molto convenienti e competitivi, promettendo in cambio opere di urbanizzazione in Kinshasa. In particolare, questa società si era fatta carico di realizzare una strada di grande scorrimento all’interno della città.
In tre anni solo un chilometro è stato completato, lasciando la città nella morsa del traffico e del caos.
EDV
28 gennaio 2018