Un incendio scoppiato nella notte tra martedì e mercoledì scorso in un deposito della capitale Kinshasa, ha distrutto migliaia di tablet per il voto online e altrettante urne, destinate alle elezioni del 23 dicembre prossimo.

Emmanuel Ramazani Shadary
La Commissione elettorale congolese, dopo aver confermato che le elezioni non subiranno ritardi, non si è sbilanciata su chi possa aver appiccato l’incendio, ma immediatamente la coalizione al potere e i leader dell’opposizione si sono scambiati pesanti accuse: in particolare la FCC (Fronte Comune Congolese), il partito di Kabila, che sostiene alle elezioni l’attuale ministro degli interni Emmanuel Ramazani Shadary ha accusato il candidato dell’opposizione Martin Fayulu di incitare la violenza. Fayulu ha risposto che la stessa sicurezza nazionale potrebbe essere dietro l’incendio.
Intanto si indaga sull’incendio che ha sicuramente rallentato gli ultimi preparativi per le elezioni: probabilmente verranno dirottate sulla capitale alcune migliaia di macchine destinate ad aree periferiche del paese.
L’uso del voto online era stato duramente osteggiato dall’opposizione a Kabila, per i rischi di brogli che può generare.

Il presidente Kabila
In generale, comunque le ultime settimane di campagna elettorale non hanno registrato gravi disordini, a parte alcuni scontri tra la polizia e i sostenitori di Fayulu nel sud est del paese.
EDV
13 dicembre 2018